quoi? l'éternité
appartamento,
160 mq
Milano, Italy
photo: Simone Furiosi
Le architetture, le case, sono come dei romanzi: alcuni lunghi e riscritti più volte, altri molto brevi.
Romanzi scritti a più mani, in parte dai suoi fruitori e in parte dai progettisti.
Gli abitanti di questi luoghi sono autori e allo stesso tempo protagonisti del racconto mentre gli architetti, in fondo, solo delle comparse.
Ed è con questa consapevolezza che ci piace guardare al progetto soprattutto in ristrutturazioni di case che conservano una memoria storica.
Comprendere il passato per riuscire a rimuovere il superfluo e riconnettersi alla storia attraverso l’astrazione.
“Non posso camminare attraverso la periferia nella solitudine della notte senza pensare che la notte ci piace perché sopprime i dettagli al minimo, proprio come fa la nostra memoria.” Jorge Oteiza
L’architettura diventa narrazione e ogni spazio della casa rivela un racconto dove passato e nuove visioni si mescolano.
La relazione tra storia e materia è silente ma potentissima.
La storia del luogo emerge con forza quando viene percepita la materia, la superficie, la patina, le imperfezioni.
La maggior parte dei pavimenti originali sono stati mantenuti e restaurati.
Mentre negli spazi ristrutturati (quelli di servizio come bagni e cucina) è stato utilizzato il microcemento; un materiale omogeneo, capace di essere lo sfondo adatto per trame e superfici antiche.
I colori scelti per le nuove resine riprendono i toni della palladiana in marmo del corridoio.
Il terracotta è complementare al verde delle palme del cortile ottocentesco mentre il cipria è complementare al verde scuro dei sempreverdi visibile dalla camera delle bambine.
Questa complementarietà cromatica crea una continua attrazione verso fuori includendo gli sguardi verso l’esterno nella composizione degli interni.